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“Artigiani di democrazia”: Confartigianato protagonista alla settima sociale dei cattolici

“Amiamo l’Italia e, per questo, ci facciamo artigiani di democrazia, servitori del bene comune”. Con queste parole, il Presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, ha indicato il paziente, tenace, intelligente lavoro artigiano quale modalità di impegno dei cattolici per costruire e difendere un valore fondamentale per la società e per l’economia.

Lo ha fatto nella giornata di apertura della 50° edizione della Settimana sociale dei cattolici italiani svoltasi dal 3 al 7 luglio a Trieste e che ha messo al centro il grande tema della democrazia.

Confartigianato ha partecipato attivamente alla Settimana Sociale con una serie di eventi e iniziative organizzati nel proprio stand istituzionale dove ha animato incontri e dibattiti per testimoniare la promozione dei valori artigiani e l’impegno sulle questioni sociali. In questo spazio, ha presentato le attività dei Giovani Imprenditori, approfondito i temi della Silver Economy per la transizione generazionale, il concetto di “Nuovo Sociale” in collaborazione con Anap, ANCoS e Confartigianato Persone, il tema del welfare di territorio con Welfare Insieme, e delle migrazioni. Nel corso della settimana, Confartigianato ha promosso confronti e dibattiti: tra questi “Nuove generazioni e Costituzione; conoscenza, valori, aspettative” con la presentazione da parte di Giuseppe Roma, presidente di RuR – Rete Urbana delle Rappresentanze, della ricerca ‘I giovani incontrano la Costituzione’.

Il 5 luglio Confartigianato ha patrocinato un evento articolato in due momenti legati dal fil rouge della testimonianza dell’impegno per gli ultimi e moderato da Lorena Bianchetti, conduttrice televisiva Rai. In apertura dell’evento, il Presidente Marco Granelli ha sintetizzato lo spirito con cui Confartigianato partecipa alla Settimana sociale dei cattolici italiani. “Siamo qui – ha detto Granelli – per condividere percorsi di rinnovamento con uno slancio di novità e immaginazione rispetto al mondo del fare impresa. Da 80 anni promuoviamo i valori dell’intraprendere con spirito artigiano per seguire buone idee, la voglia di realizzarsi e nello stesso tempo contribuire al progresso economico e sociale. Rappresentiamo 700mila imprenditori, espressione dell’eccellenza produttiva, della creatività, del made in Italy, forti delle profonde e antiche radici nella qualità manifatturiera, nell’identità storica e culturale dell’Italia e dei suoi territori. Siamo attori economici, certo, ma anche attori sociali, animatori e presidio delle comunità, promotori di inclusione e integrazione attraverso il lavoro, l’impresa, la formazione e la trasmissione di competenze alle nuove generazioni. Guardiamo alla persona e alle sue relazioni perché sono l’asse portante del nostro essere impresa, che è un luogo di fraternità, di accoglienza. Condivido e faccio mie le parole pronunciate dal Cardinale Matteo Zuppi, alla cerimonia di apertura: ‘Amiamo l’Italia e, per questo, ci facciamo artigiani di democrazia, servitori del bene comune’. E’ il medesimo impegno che anima Confartigianato e le imprese che rappresentiamo. Siamo anche strumento di partecipazione che alimenta appartenenza e coinvolgimento. Anche noi lavoriamo per dare una nuova casa allo stare insieme. Vogliamo essere costruttori di futuro. Lo possiamo fare se saremo capaci di leggere la realtà con lo sguardo dell’intelligenza artigiana, che vuol dire libertà di esprimersi, di creare, di relazionarsi ed essere sempre in cammino verso il nuovo”.

Tra gli eventi promossi da Confartigianato, la tavola rotonda dal titolo “Rigenerare la partecipazioneil valore di una intelligenza ‘artigiana‘” con relatori il professor Mauro Magatti, sociologo e docente all’Università Cattolica di Milano, Stefano Micelli, economista e docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale.

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