Politica

Delirio di onnipotenza della Meloni….e l’italia paga!

Le elezioni del Parlamento europeo hanno dato fiducia alla maggioranza uscente composta da liberali, popolari e socialisti/democratici. Le tre formazioni politiche hanno confermato la precedente alleanza lasciando fuori la destra e i conservatori, tra le cui file si trova, come leader, la nostra Presidente del Consiglio. Giorgia Meloni manifestamente pretendeva di entrare nelle decisioni del parlamento in quanto Presidente del consiglio di una delle nazioni fondatrici dell’Europa dimenticando i tempi in cui gridava proprio di volere uscire dall’Europa.

Il ruolo di padrona di casa, quale presidente di turno alla riunione del “G7” a Brindisi, le aveva fatto credere di essere diventata il punto di riferimento del mondo intero e, sempre convinta di poter determinare la politica europea, aveva provato a prendere accordi con Ursula von der Leyen sulla presidenza, immaginando di potere dettare condizioni in merito alla composizione della Commissione europea e agli incarichi riservati al Parlamento europeo.

Non si è resa conto che, nonostante il successo del suo partito in Italia, che le ha consentito di diventare leader dei conservatori europei, molti, in Europa, continuano a ricordare i suoi discorsi del recente e remoto passato, sia come membro della opposizione nel parlamento italiano, sia da Ministro del governo Berlusconi : la sua posizione contro la moneta europea al punto da auspicare l’uscita dall’euro, la sua convinzione che l’Europa fosse una palla al piede per l’Italia, l’alleanza con Marine le Pen e la sua simpatia politica per  la destra estrema di Francia e Spagna, la sua stretta alleanza con  Victor Orban il quale, tra l’atro, aderisce al Partito Popolare europeo e non al gruppo dei Conservatori della Meloni, la presenza, all’interno del suo partito, di persone, anche parlamentari, che si richiamano al fascismo…

La Presidente Meloni, non realizza nemmeno, annebbiata dalla speranza di ottenere qualche agognato incarico europeo, che fra i deputati eletti dalla destra in Europa, aderenti al gruppo dei Conservatori, non trova parlamentari simili ai fedelissimi che ha in Italia come Lollobrigida, Del Mastro, Donzelli, Foti, i suoi ascari, e rimane spiazzata quando un capo di stato iscritto al gruppo dei Conservatori vota a favore delle nomine proposte dalla maggioranza dei componenti il Consiglio europeo mentre lei ha votato contro. Insomma, le sfugge di non essere il punto di riferimento di tutti i conservatori europei. Non ha considerato che nel governo italiano c’è un partito il cui leader strizza l’occhio a Putin, cosa che contrasta con una Europa che ha votato provvedimenti pro Ucraina In Europa, pesano, inoltre, certamente il suo litigio con Emmanuel Macron e le sue critiche al Cancelliere tedesco Olaf Scholz.

La nostra premier, non valuta che la politica europea è basata su accordi,  trattati e tanta diplomazia, e che gli altri 26 responsabili dei rispettivi paesi dell’Unione  non vedono di buon occhio una urticante signora che, quando non raggiunge quelli che sono i suoi personali obiettivi, spacciandoli per quelli del Governo e dell’Italia, scarica veleno su tutti, oltre che sul Presidente francese per le problematiche europee, addirittura, sul presidente Mattarella, che, a suo parere, sarebbe dovuto intervenire contro i giornalisti, autori dell’inchiesta sui giovani di Fratelli d’Italia, scoperti da “Fanpage” mentre  inneggiano al duce, all’antisemitismo e salutano con il braccio alzato dei tempi del fascismo. Una dichiarazione che rivela il suo spirito autoritario.

Intanto, mentre la Presidente Meloni avanza le sue pretese tentando di orientarsi tra le complesse dinamiche europee e l’alleato Salvini dichiara che le decisioni del consiglio europeo “puzzano di colpo di Stato”, il Consiglio d’Europa, l’organismo composto dai 27 capi di stato o di governo dei Paesi membri, approva il “pacchetto” per gli incarichi apicali: la tedesca Ursula von der Leyen sarà Presidente della Commissione, il portoghese Antonio Costa presiederà il Consiglio Europeo e l’estone Kaja Kallas sarà la nuova Alta rappresentante per la Politica estera e l’Italia resta fuori in attesa delle decisioni di chi, per scelta del popolo e per l’arroganza, mista a vana furbizia della Meloni, comanda in Europa. Quanti danni fa il delirio di onnipotenza della destra italiana!

Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale PD Calabria)

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