PD: INUTILE RINCORRERE I 5 STELLE
In tanti, che non hanno nulla a che vedere con il partito democratico, si stanno affastellando e affannando per dare consigli alla segretaria del PD su come ella debba orientarsi e come organizzare la politica del partito. In molti, specialmente giornalisti dell’area di sinistra, auspicano una immediata alleanza con il Movimento Cinque Stelle. Prospettiva lontana anni luce da ciò che possa essere utile a far crescere il PD in termini di consensi, oltreché di identità.
Perché rincorrere i 5Stelle, uno schieramento privo di struttura politica, di idee chiare e ossessionato dalla ricerca del consenso, dall’anima politicamente equivoca con orientamento strabico? Una parte dei pentastellati guarda a destra, una a sinistra e una all’estrema sinistra con qualche sbirciata, addirittura, alla destra nazista.
Mancano ancora tre anni alle elezioni politiche. Prima di pensare alle alleanze elettorali, si lasci che i Cinque Stelle trovino il faro di una sponda su cui approdare per, poi, eventualmente, presentarsi agli elettori, con loro alleati, ma con progetti dettagliati e condivisi., in alternativa alla destra che avanza sfruttando propagandisticamente il disagio sociale e civile.
Intanto, ognuno per la sua strada! E il PD approfitti di questo tempo che ci separa dalle elezioni, per patrimonializzare il risultato delle europee rimettendo ordine al suo interno.
Elly Schlein sta cercando di dare, finalmente, una identità al Partito Democratico. È tempo di completare l’opera nuova e di avere il coraggio di esplicitare i riferimenti storici e politici del partito senza avere timore di citare figure di grandi statisti che hanno guidato l’Italia e che rappresentano le radici delle sue varie componenti a partire da De Gasperi e Moro per arrivare a chi ha fatto da sentinella democratica per il Paese come Enrico Berlinguer. Occorre avviare una riflessione seria nel PD. Due anni di approfonditi dibattiti e discussioni con la base del partito riunita, e, a conclusione, una assemblea costituente politica, potranno consentire di raccogliere i temi cardine su cui fondare strategie e visioni utili a progettare il futuro del Paese, evitando di fare della politica, continue, effimere prese di posizione messe lì per rincorrere il contingente dettato dai sondaggi, come sta accadendo, ad esempio, con la trita e ritrita proposta del salario minimo, improvvisata e per niente ragionata. Non sarebbe stato più saggio, in proposito, far propria l’idea della “giusta mercede” della “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII? Una enciclica scritta nel 1891e, ancora, in gran parte, attuale per gli aspetti sociali del lavoro e della retribuzione.
Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale PD Calabria)