Ministri come venditori di bambole alle feste patronali
Questa volta il governo ha superato ogni immaginazione, anche la più visionaria. Ha approvato un decreto
legge, strumento che, peraltro, si utilizza in casi di urgenza, per aumentare di euro 40,3 il contributo, “una
tantum” (Social card) riservato alle famiglie con figli e con ISEE sotto i 15.000 €: 12 centesimi di euro al
giorno!!!
Non basta, il decreto prevede che l’erogazione dell’aumento partirà dal 1° settembre 2024: mance
vergognose del governo alla vigilia delle elezioni! E l’opposizione? Piuttosto che blaterare senza costrutto,
dovrebbe fare un esposto alla Procura della Repubblica per segnalare i ministri proponenti e deliberanti per
tentativo di “circonvenzione di bisognosi” e di “falso ideologico” perché, questi signori ministri, oltre a
prendere in giro con 40 euro l’anno i poveri di questa nazione, propagandano, per motivi elettoralistici, lo
“straordinario aumento”, sei mesi prima dell’effettiva possibilità di utilizzo.
Si potrebbe configurare in questo provvedimento, il reato di “voto di scambio” all’insaputa dei destinatari e
di traffico di influenze per ottenere i voti delle persone destinatarie delle mance. Mai caduti così in basso da
76 anni a questa parte! Dovrebbero vergognarsi i nostri Ministri e, invece, organizzano le conferenze
stampa per annunciare il provvedimento in pompa magna. Queste prese in giro son così grosse ed eclatanti
che prima o poi finiranno e, anche i “Fratelli d’Italia”, riceveranno pesci in faccia così come è stato per Lega
Nord di Salvini precipitando alle elezioni dal 35% al 7%. Non si può ingannare la gente per sempre!
Vederli al tavolo a proclamare l’approvazione del decreto, faceva pena, apparivano come quei venditori che
dai loro banconi, alle feste patronali degli anni 50/ 60, bandivano bambole o casseruole. Son mancate
soltanto le urla: “venghino signori, venghino, … comprate le bambole, comprate le casseruole … prezzi
stracciati “!
A voler ricordare e paragonare lo stile, il linguaggio e la serietà dei politici della vituperata prima
Repubblica, c’è da rimanere allibiti, demoralizzati e senza speranza.
È questa la classe dirigente che deve portare l’Italia da protagonista in Europa? L’idea fa, solo, venire i
brividi.
Il Gherlo