Politica

Premierato: una legge anticostituzionale

La Destra al Governo proclama solennemente: “Il Premierato restituisce sovranità al

popolo che decide da chi vuole essere governato”, ma tace sul fatto, che, secondo tale

sistema, il popolo sarebbe governato da una sola persona, uomo o donna che sia, la

quale porterebbe nella vita politica governativa, solamente, le sue idee, senza

confronto alcuno. Si potrebbe tornare ad avere una sola persona al comando come

negli anni del ventennio fascista, durante i quali, un uomo era presidente del

consiglio dei ministri e ministro di tutti i ministeri, oltre che capo della polizia dello

Stato e di milizie private e personali attraverso le quali teneva il popolo sotto il suo

diretto controllo. Per di più, il ruolo e i compiti della Presidenza della Repubblica

verrebbero, di fatto, ridotti alla sola rappresentanza. e il Parlamento resterebbe

costantemente sotto la spada di Damocle del ricatto dello scioglimento che il

Presidente del Consiglio eletto potrebbe usare nei confronti di deputati e senatori che

paventassero di defilarsi dalla maggioranza.

È questo che vuole il popolo italiano? Ridurre il presidente della Repubblica a

“cavalier servente” di una sola persona, una figura che, in quanto eletta dal popolo,

magari con il 52% dei voti, o meglio, dei votanti, rappresenterebbe, di fatto soltanto il

25% dei cittadini e lasciare nelle sue sole mani le sorti del Paese?

L’enunciata riforma, farebbe correre, alla democrazia e alla libertà, rischi veramente

gravi perché non si saprebbe mai, a priori, chi è e cosa potrebbe diventare la

persona, uomo o donna che sia, che si propone per essere eletta. Purtroppo, nel

nostro Paese, abbiamo avuto già una triste e sanguinosa esperienza, e l’Italia non

deve essere messa in condizioni da dover correre, ancora una volta altri simili rischi.

E la possibilità che ciò possa accadere è, oggi, molto concreta perché il premierato,

per decisione della Presidente del Consiglio sarà approvato dal Parlamento con la

procedura prevista dall’art. 138 della Costituzione.

Diventerà, quindi, indispensabile la richiesta di Referendum confermativo che sarà

una vera e propria prova sul “sentiment” che è nelle menti degli italiani i quali

dovrebbero operare un pesante cambio di passo rispetto alle scelte fatte nel 1946 con

la elezione dell’Assemblea Costituente che approvò il testo della Costituzione il 22

dicembre del 1947 che entrò in vigore il 1° gennaio del 1948. Costituzione nata dalla

Resistenza e dall’antifascismo, scritta da uomini e donne che avevano sperimentato il

terrore dell’autoritarismo e della dittatura che avevano cancellato le libertà civili e

sociali, in particolar modo, la libertà di pensiero.

Anche gli alleati della destra moderata, attualmente al governo, dovrebbero riflettere

in modo sereno e critico sulla proposta della Presidente del Consiglio la quale, per

come appare, conserva nel DNA le esperienze e le tensioni autoritarie delle piazze di

destra frequentate durante la sua gioventù. Se a vent’anni si è incendiari, a quasi 50,

è necessario che si diventi pompieri.

Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale PD Calabria)

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