Il provvisorio diventa definito e la concessione un diritto , così va l’Italia
Dopo l’intervento della giustizia amministrativa, che ha ritenuto illegittime le proroghe concesse dai
comuni sino a dicembre 2024, i titolari degli stabilimenti balneari sono sul piede di guerra Una
storia che dura da anni. Una vicenda tipicamente italiana, a prescindere da quanto stabilito
dall’Unione Europea. Solo nel nostro paese il provvisorio diventa definitivo e una concessione un
diritto. Basta creare un clima di emergenza ed urgenza, non programmando per tempo le gare et voilà scattano le proroghe. E’ l’atteggiamento della pubblica amministrazione intriso di ignavia,
ipocrisia, interessi elettorali che va condannato, non certo i balneari che difendono i loro interessi,
utilizzando i ritardi e le paure degli amministratori. Le proroghe si possono concedere se
contestualmente si bandiscono le gare. Nessuna amministrazione però ha avviato questo percorso
virtuoso e, quindi, nel 2025 saremo punto e a capo a piangere lacrime di coccodrillo e sperando che invece della giustizia amministrativa non intervenga la giustizia penale.