Un PD inattendibile confida nella credibilità di Mattarella e della Chiesa
Il PD confida nelle parole di Mattarella e della Chiesa per fermare l’autonomia differenziata e fa
bene, perché l’azione e le parole del partito sono poco credibili, appaiono stanche e vecchie e non
riescono a mobilitare i cittadini. Giusta o sbagliata, questa è la realtà. Del resto, basta rivedere le
immagini delle manifestazioni contro l’autonomia differenziata organizzate dal partito e, per la
verità, anche dal sindacato per rendersi conto dei presenti: tutti addetti ai lavori e pure distratti,
nessuna partecipazione popolare. Eppure il tema è di fondamentale importanza, i cittadini
dovrebbero essere interessati e allora perché la gente non accorre agli inviti del PD? Perché il
partito lavora con un vecchio schema. Immagina che il popolo si mobiliti “sulla questione
all’ordine del giorno” come avveniva negli anni settanta. Caro PD non è più così. Oggi, prima di
tutto, viene la credibilità e poi il problema che si vuole risolvere e di credibilità sull’argomento
dell’autonomia il PD non ne possiede. I cittadini non corrono ad ascoltare vecchi tromboni che
hanno votato o, comunque, sono stati silenti sia quando è stata varata la riforma del titolo V della
Costituzione sia quando Gentiloni avviò e, per fortuna, non riuscì a concludere i primi accordi con
le regioni. E non saranno i discorsetti imparati a memoria da qualche novello dirigente a far
cambiare, purtroppo, idea ai cittadini. Né le prese di distanza, a tumulazione avvenuta, da quella
riforma che, furbescamente, qualche politico tenta di fare a sortire effetti. Allora fanno bene i
democratici a sperare nella Chiesa e in Mattarella, perché non sarà certamente il loro partito a
fermare la carrozza
dell’autonomia ormai partita.