Servono i municipi a Reggio Calabria? Si secondo la dott.ssa Alessandra Coppola presidente APICE
Recentemente è in corso un dibattito in merito all’opportunità di promuovere o meno un decentramento
politico e amministrativo nella Città di Reggio Calabria, con la costituzione dei Municipi.
Da cittadina giovane-adulta che vive l’estrema periferia sud, per scelta e come spazio di sperimentazione
sociale dopo aver vissuto in grandi capitali europee e lavorato in moltissime città in Europa e nel mondo,
sono convinta che una governance della città incentrata su una maggiore prossimità sia non solo una scelta vincente ma anche urgente e necessaria.
Quando nel 2013, dopo un decennio di studio e lavoro in ambito internazionale, ho deciso di tornare a
vivere nella mia città di origine e di fondare poi un’organizzazione che si occupa ormai da 10 anni dello
sviluppo dei giovani e delle giovani e delle comunità locali, non ho avuto dubbi sul fatto che la sede e la
maggior parte delle azioni possibili diAPICE dovessero insistere nelle periferie, perché nella conformazione
geografica, orografica, sociale e culturale di Reggio Calabria si inscrive una grande bellezza ma anche una
immensa disparità di opportunità tra centro e periferie.
Una giovane di San Giovanni di Pellaro o di Arghillà non ha le stesse opportunità di sviluppo socio-educativo di un giovane che vive in centro città, ma il divario tra le primi e secondi è troppo grande per essere giustificato dalle consuete logiche che descrivono i rapporti tra centro e periferie, in generale. Dopo aver realizzato decine di progetti europei per l’attivazione delle comunità, il coinvolgimento giovanile, la dinamizzazione locale, la prevenzione dello spopolamento, l’accesso ai diritti sociali dei giovani in aree periferiche e svantaggiate e altri temi connessi, negli ultimi anni abbiamo deciso di iniziare a “studiare” il
territorio, in maniera più scientifica, per capire meglio come possiamo migliorare il vissuto dei giovani e
delle giovani e la dimensione giovanile della città.
L’ultimo progetto in ordine di arrivo,
ACTYS, ci vede impegnati proprio in questo: la mappatura di spazi, attori e opportunità direttamente correlate ai giovani e non soltanto indirettamente aperte anche da loro.
Volevamo però fare questa mappatura in maniera sensata e utile, insieme ai giovani e alle giovani che
partecipano al progetto e che provengono da tutta la città, incluse le aree più distanti e periferiche, e per
questo abbiamo realizzato un incontro con le istituzioni, per capire quali siano le macroaree pensabili per
una migliore distribuzione delle opportunità esistenti e per la creazione di nuovi potenziali servizi. Abbiamo dunque conosciuto la proposta di decentramento in Municipi e ne abbiamo discusso insieme a giovani cittadini e cittadine, dai 17 ai 25 anni, che di sabato fino a tarda sera hanno voluto preoccuparsi e dedicare del tempo di come migliorare il proprio essere giovani in città, valutandone pro e contro.
Il progetto ACTYS è in corso e produrrà una mappatura estesa, che si aggiunge allo studio sulla condizione giovanile in città recentemente realizzato nell’ambito del progetto Fermenti, e che miriamo a completare entro Settembre 2024.
Spero davvero che la proposta di decentramento diventi parallelamente realtà, per poter contribuire a
quello che sento dire come una mantra da ormai 40 anni: dobbiamo trovare modi per far sì che i giovani
possano e vogliano restare. Ma affinché questa sia una scelta e non il risultato dell’impossibilità di
andarsene, per svariati motivi, bisogna avere il coraggio di cambiare quello che non funziona. E
l’accentramento amministrativo disfunzionale della Città di Reggio Calabria è secondo me una di queste.
Alessandra Coppola
Presidente APICE