Guccione : l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza il peggiore d’Italia
«L’ospedale dell’Annunziata, nonostante le ottime professionalità
mediche presenti e le recenti assunzioni da parte dell’università, viene
definito dall’agenzia nazionale Agenas “il peggiore ospedale d’Italia”. E
purtroppo, come sappiamo, al peggio non c’è mai fine».
Così, in una nota, il componente la direzione nazionale Pd Carlo Guccione.
«Il punto più evidente di un declino al momento inarrestabile – continua
Guccione – riguarda i posti letto. Dei 730 posti letto per acuti previsti dal
Dca della rete ospedaliera attualmente quelli realmente attivi sono 425,
cioè 305 posti letto in meno. Può un presidio hub offrire un servizio
ospedaliero efficiente per chi ha bisogno di cure e che proviene dall’intera
provincia più grande della Calabria? E da un punto di vista economico e
finanziario può reggere un’azienda che oggi vede drammaticamente
crollare i ricavi dell’attività chirurgica e ambulatoriale e quindi delle
prestazioni? Un buco di bilancio enorme. Solo così si può spiegare la
differenza enorme tra costo del lavoro e valore totale di produzione, di
erogazione di prestazioni. Per dirla in altri termini il costo del lavoro
dell’Annunziata è pari al 53,8% del costo totale, la percentuale più alta tra
le aziende calabresi. L’attuale management è responsabile di una
disorganizzazione che produce meno di quanto costa. L’Annunziata eroga
meno servizi ai pazienti. Una direzione verticistica e autoritaria che
privilegia il ricorso continuo e ingiustificato a consulenze esterne, che
accumula enormi ritardi nell’ammodernamento tecnologico e che non
valorizza al meglio il patrimonio delle risorse umane interne.
Quello che manca, in primis, è una vera e propria visione attraverso
l’elaborazione di un piano operativo che preveda un cronoprogramma
dettagliato sull’apertura dei 305 posti letto che mancano all’appello. E
che costringono decine e centinaia di persone con una diagnosi a
bivaccare giorni e giorni in pronto soccorso, in attesa che si liberi qualche
posto che sulla carta dovrebbe esserci ma non c’è. Da dicembre 2022 ad
oggi, data di nomina di de Salazar al vertice dell’Annunziata, le criticità
sono aumentate anzicché il contrario. Quotidianamente si registrano
disservizi, denunce, ispezioni interne ed esterne. Per ultimo una fuga di
massa dal blocco operatorio, con richiesta di dimissioni e trasferimenti,
che testimonia come nel cuore pulsante di un ospedale hub come quello
di Cosenza c’è qualcosa di serio che non va. E che mette a rischio la salute
di tutti i cittadini. Solo proclami e buone intenzioni da parte di de Salazar.
Ci aspettiamo atti concreti con una chiara assunzione di responsabilità
con atti e impegni e date certe. Così non si può più continuare. De Salazar
– continua Guccione – deve impegnarsi di meno nello sfornare
consulenze e molto di più nell’impedire che l’hub dell’Annunziata sia
declassato a spoke. Occhiuto, se c’è e sappiamo che c’è, batta un
colpo…»