Politica

La salute di Fratelli di Italia in Calabria è cagionevole. Le elezioni Europee saranno cura ricostituente o un collasso ?

I Fratelli Calabresi di Giorgia Meloni, sono chiamati alla prova del nove alle prossime elezioni europee.

Il dato elettorale delle elezioni politiche non è stato certamente entusiasmante per loro. Si sono fermati al 18,98%, una percentuale misera se confrontata con quella nazionale ma, soprattutto, a quei numeri poco hanno contribuito i dirigenti territoriali.

Larga parte del risultato è ascrivibile all’effetto “Giorgia” e, proprio per questo, è stato lontanissimo dalla soglia nazionale. Alle soglie delle elezioni europee la situazione non è certo migliorata.

I consiglieri regionali sembrano senza vitalità e soggettività, non esprimono una proposta politica regionale visibile, vivacchiano nei corridoi, non sono certo leoni in aula e appaiono anche delegittimati dalla scelta del partito di non volerli in giunta. A metà legislatura già riflettono se hanno ancora un futuro e se questo futuro è dentro FDI. Gli assessori regionali, come tutti gli assessori, staranno attenti a non disturbare il “loro” Presidente, di classe politica comunale, poi, in giro se ne vede poca. Quindi, la spinta in più che la classe dirigente locale deve dare al suo partito non si vede e, dunque, tutto sarà nelle mani della Meloni che, stando ai sondaggi, non vive il suo anche se c’è ancora il tempo per recuperare.

Il rischio di non confermare il già pessimo risultato delle politiche è concreto, cosi come la possibilità per Forza Italia di tentare di colmare i tre punti di distacco che nel 2022 li separarono dal partito meloniano. Alle Europee ci sono le preferenze, Forza Italia è pronta ad una campagna elettorale all’ultimo sangue e potrebbe sopravanzare gli anemici fratelli calabresi.

Ove ciò avvenisse, chiaramente si produrrebbe una ulteriore e definitiva cannibalizzazione di Occhiuto, rispetto alla destra calabrese che andrebbe ad occupare un recinto istituzionale sempre più stretto.  Del resto, da sempre pochi voti hanno prodotto sempre poco potere. Però c’è sempre la Meloni, ad essa i dirigenti dei Fratelli di Calabria si affidano.

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