Economia

Autonomia Differenziata , la CISL si colloca sull’Aventino

Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl, ha recentemente rilasciato

un’intervista al Tg3 Calabria, in cui ha affrontato il tema dell’autonomia

differenziata. La sua affermazione che “l’autonomia differenziata è parte della

Costituzione Italiana dal 2001 e deve essere, pertanto, rispettata” ha suscitato

non poche perplessità. Anche se è vero che la legge è stata approvata, il suo

rispetto non dovrebbe escludere un’analisi critica e approfondita delle sue

conseguenze.

Quando il giornalista ha chiesto a Sbarra se la legge fosse utile o se ci fossero

suggerimenti da parte della Cisl, il segretario ha risposto che “la legge

necessita di qualche modifica” e che dovrebbe essere attuata solo dopo

l’approvazione e il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP).

Tuttavia, questa posizione appare sorprendentemente allineata a quella della

destra italiana e risulta poco incisiva. Sbarra sembra avere una visione

limitata della questione, ignorando le problematiche più complesse legate alla

normativa sui LEP.

È inaccettabile che un leader sindacale non metta in discussione la parte

subdola della legge, che consente alle regioni più ricche di eludere il vincolo

dei LEP attraverso disposizioni ambigue quale quelli relativi alla “spesa

storica” e al “fondo perequativo”. La mancanza di una critica forte e articolata

sulle potenziali conseguenze negative della legge per tutte le regioni italiane,

sia del Sud che del Nord, dimostra un approccio superficiale e preoccupante.

Inoltre, Sbarra sembra aver scelto di non affrontare il tema delle materie che

potrebbero essere delegate alle regioni, previsto nell’articolo 117, né di

considerare le conseguenze di tali deleghe, che potrebbero aggravare le

disuguaglianze territoriali. La sua posizione, che appare come una difesa della

legge approvata dalla destra, è deludente e rischia di non rappresentare

adeguatamente gli interessi dei lavoratori e dei cittadini.

Infine, Le dichiarazioni di Sbarra, di fatto, sono una bocciatura della proposta

di referendum per abrogazione della legge, un tema che continua a suscitare

polemiche e divisioni nel panorama politico italiano.

Un leader sindacale dovrebbe essere in prima linea nella difesa dei diritti dei

lavoratori e nella lotta contro le norme che potrebbero mettere a rischio

l’uguaglianza e la giustizia sociale. La sua mancanza di una posizione chiara e

forte su questo tema non può che suscitare disappunto e preoccupazione.

In sintesi, l’intervento di Sbarra sull’autonomia differenziata appare come

un’occasione persa per il sindacato della CISL che ha visto fra i suoi Segretari

nazionali Pastore, Storti, Carniti, Marini. È, invece, fondamentale che i

rappresentanti dei lavoratori si impegnino a fondo nella discussione di leggi

così cruciali, per garantire che le esigenze e i diritti di tutti i cittadini, siano,

sempre, al centro del dibattito politico e non accettino, apaticamente, norme e

decisioni per non “disturbare il manovratore “.

Il Gherlo

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