La siccità che non c’è, anzi che non dovrebbe esserci in provincia di Reggio. E invece…….
Nel 1971 la rivolta “per Reggio capoluogo” venne sedata da un compromesso proposto, anzi, imposto dal governo che prevedeva, tra l’altro, la realizzazione del quinto centro siderurgico a Gioia Tauro e del porto a servizio dello stesso. Contestualmente alla previsione del Centro Siderurgico, il governo deliberò la costruzione di una diga sul fiume Metramo che consentisse la fornitura di acqua ai mille ettari di terreni, fabbricati e officine del centro siderurgico. I lavori di costruzione della diga iniziarono a metà degli anni ‘70 e furono conclusi nel 2013, quarant’anni dopo, con la consegna, della diga e del relativo invaso, colmo di 30 milioni di metri cubi di acqua, alla Regione Calabria. La diga del Metramo è stata gestita dal Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino che ha effettuato il collaudo dell’opera e ha richiesto, nel 2015, alla Regione Calabria, la concessione dell’uso plurimo delle acque al fine di realizzare un progetto per uso irriguo, potabile, idroelettrico, antincendio e turistico. Oggi il Consorzio predetto non esiste più perché i Consorzi di bonifica calabresi sono stati riuniti in un unico consorzio di Bonifica e la richiesta di concessione giace, dal 2015, nei polverosi cassetti della Regione Calabria e i cittadini e gli agricoltori soffrono per la siccità.
Dal 2013 ad oggi, l’acqua dell’invaso non è stata, adeguatamente, utilizzata per la mancanza delle condotte di adduzione e della costruzione della centrale Idro elettrica che, sfruttando una caduta di 600 m dell’acqua della diga, potrebbe produrre energia elettrica in grado di servire la provincia di Reggio, compresa la Piana di Gioia Tauro e la Calabria intera. Emerge nella vicenda, fatta di indolenza e di trascuratezza, l’incapacità delle classi dirigenti calabresi di mettere a frutto un’opera che potrebbe soddisfare le esigenze idriche di 7000 ettari di terreni agricoli della Piana di Gioia Tauro. L’acqua dell’invaso, inoltre, potrebbe essere potabilizzata con una ulteriore spesa di pochi milioni di euro e trasportata verso i comuni della nostra provincia che soffrono per la siccità ormai estremamente critica. Si sarebbero potuti inserire nel PNRR i finanziamenti necessari al completamento dell’opera. Nulla è stata capace di fare la nostra classe amministrativa e politica, solo le lamentazioni puntuali piagnucolate all’arrivo di ogni stagione calda. La diga sul Metramo è l’emblema della sciatteria con la quale è stata ed è governata la Calabria e, in questo caso particolare, la Provincia di Reggio Calabria. I greci, nostri antenati, tanto per ricordare da dove veniamo, si insediarono nella provincia di Reggio Calabria, da Medma a Locri, a Melito Portosalvo, a Reggio Calabria perché il territorio era ricchissimo d’acqua. Noi invece?
Il Gherlo