l’Arcivescovo di Reggio si arrampica sugli specchi per giustificare la presenza di Fedez alla festa di e per Maria
L’arcidiocesi di Reggio-Bova aspetta a braccia aperte Fedez con gli onori del caso in barba ad ogni dissenso espresso da numerosi uomini di chiesa e Parroci
Delle parole della sua canzone sulla Madonna, infatti, non si scandalizza l’Archidiocesi che, intervenendo per placare il dibattito scatenato dalla scelta del Comune di Reggio Calabria di concludere i festeggiamenti civili mariani con il concerto del noto cantante Fedez, tranquillizza tutti, ricordandola, facendola sua e divulgandola attraverso la stampa, l’esortazione evangelica ad “accogliere tutti, non solo chi condivide la nostra fede, ma anche chi ci insulta, e a testimoniare, con la nostra presenza e il nostro comportamento, il Vangelo della carità e del perdono”.
L’arcivescovo S.E. Mons. Fortunato Morrone ha tranquillizzato veramente tutti? Certamente no! Perché resta, sicuramente, in molti la convinzione che il buon senso, la signorilità dei gesti e delle scelte, e nel caso particolare, il senso del sacro, abbiano finito di albergare nella nostra città, persino tra chi la amministra e tra molti uomini di fede, lasciando asilo al cattivo gusto e al “qualunque cosa va bene” … addirittura alla volgarità.
Da questa deriva, benedetta dall’imprimatur dell’Arcivescovo, possiamo aspettarci che, nell’Arcidiocesi di Reggio-Bova, i testi del prossimo catechismo saranno scritti da Fedez. Così i bambini della prima comunione, dalle parole di Fedez, sapranno che:
“La Madonna piange sangue, prestatele un fazzoletto
Ma come si fanno i figli ancora non glielo hanno detto
Immacolata concezione, mai stata con un uomo a letto.
Come cazzo è uscito Gesù Cristo da un buco così stretto…”
(Stralcio dal testo della canzone “Blasfemia Pt 2” di Fedez)
Il Gherlo.