Politica

Settanta anni fa, moriva l’unico vero grande statista Italiano : Alcide De Gasperi



Settant’anni fa, il 19 agosto 1954, ci lasciava Alcide De Gasperi, un uomo il cui nome è indissolubilmente legato alla nascita e al consolidamento della Repubblica Italiana, alla rinascita dell’Europa e alla costruzione di un futuro di pace per il nostro continente. Oggi, in questo giorno di ricordo, non possiamo che rivolgergli un pensiero colmo di affetto, profonda commozione e consapevolezza che il suo spirito e la sua eredità vivono ancora in molti cittadini italiani ed europei.

De Gasperi è stato più di uno statista, più di un leader politico. È stato un padre per la nostra giovane democrazia, una guida saggia e autorevole che ha saputo condurre l’Italia fuori dalle macerie del dopoguerra, verso un nuovo inizio. Nato in una piccola comunità del Trentino, forgiato dalla cultura mitteleuropea e animato da una fede profonda, ha sempre posto al centro del suo operato la dignità della persona umana e il bene comune.

Il suo cammino politico è stato segnato da sacrifici personali, dalla prigionia durante il fascismo, ma anche dalla ferma determinazione di chi credeva che l’Italia potesse risorgere dalle sue ceneri attraverso la forza della democrazia e dei valori cristiani. Fondatore della Democrazia Cristiana, De Gasperi ha incarnato i principi di solidarietà, giustizia sociale e libertà che hanno guidato il Paese durante la stesura della Costituzione e la ricostruzione post-bellica.

Ma il ricordo di De Gasperi va oltre i confini della nostra nazione per estendersi all’Europa che ha visto non solo come entità geografica, ma, soprattutto come progetto di pace e di cooperazione tra i popoli, un sogno di unità che avrebbe potuto scongiurare i conflitti che avevano lacerato il continente per secoli. Insieme a grandi visionari come Konrad Adenauer e Robert Schuman, De Gasperi ha, infatti, gettato le fondamenta di quella che oggi è l’Unione Europea, un’Europa di pace, di dialogo, di fratellanza. Con la sua credibilità, la sua dirittura morale e il suo prestigio, pronunciando un mirabile discorso alla conferenza di pace di Parigi, nell’agosto 1946, è stato artefice determinante per le sorti dell’Italia, nonostante la sua voce fosse quella di un Pase sconfitto.

Ricordarlo oggi, significa riconoscere in lui un gigante della storia, un uomo che ha saputo abbracciare il futuro con la fiducia di chi crede che il bene collettivo sia l’obiettivo più nobile a cui aspirare e che le differenze siano ricchezza. Lo testimonia il patto De Gasperi-Gruber per la mirabile pacificazione e convivenza delle diverse culture promosse e costruite nell’Alto Adige, nel dopo guerra, divenute esempio e modello per la risoluzione di questioni di convivenza di diverse identità in altre parti d’Italia,  in Europa e nel mondo.[6]

E l’uomo Alcide De Gasperi? Una delle personalità più grandi del Novecento che, con la sua umiltà, la sua riservatezza, la sua straordinaria umanità, pur nei momenti di grande solitudine e difficoltà, non ha mai ceduto al cinismo, rimanendo fedele ai suoi principi e al suo amore per l’Italia e per l’Europa.

In questo anniversario avvertiamo forte la mancanza di una tale figura, e, al tempo stesso, riteniamo fondamentale cogliere l’occasione per presentarlo quale modello di visione della politica come servizio e di capacità di guardare oltre l’orizzonte immediato per costruire un domani migliore.

Alcide De Gasperi ci ha lasciato settant’anni fa, ma le sue idee, i suoi principi e il suo spirito continuano ad ispirare molti di coloro che hanno militato seguendo i suoi insegnamenti e dovrebbero, ce lo auguriamo, continuare ad ispirare politici e amministratori tutti, in un momento in cui il mondo, troppo spesso, sembra dimenticare il valore del dialogo e della solidarietà.

 Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale PD Calabria ed ex Vice segretario provinciale Democrazia Cristiana Reggio Calabria anni ‘80)

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