Più diplomazione per l’Ucrania
1°) la Russia rivendica i territori che ha occupato e conquistato e ne rivendica degli altri che, secondo Putin, essendo appartenuti al territorio russo, gli appartengono anche oggi;
2°) l’Ucraina chiede la restituzione di tutti i territori occupati dalla Russia;
3°) la Nato e l’Occidente garantiscono all’Ucraina tutte le armi di cui necessita con il solo limite del non utilizzo delle stesse in territorio russo.
Stanti così le cose, la guerra potrebbe durare ancora moltissimi anni provocando, nei territori ucraini, altre migliaia di morti, soprattutto tra i giovani soldati, ucraini e russi, e tra i bambini. La soluzione che prospettano i pacifisti, in buona sostanza, consiste nel motto “l’Ucraina si arrenda”, che, a parere di molti, è improponibile perché significherebbe mettere l’Ucraina sotto la potestà della Russia.
Restano all’Occidente, e quindi alla NATO, due alternative, entrambe ardite:
1^ imporre a Zelens’kyj un accordo che preveda di lasciare alla Russia i territori dalla stessa occupati (il che significherebbe accondiscendere rispetto a una prepotenza politico militare e sancire un’impotenza dichiarata);
II^ utilizzare la propria forza e le relative basi militari, specialmente, quelle situate nei paesi confinanti con la Russia per distruggere tutti i siti in territorio russo dai quali partono gli attacchi aerei contro l’Ucraina ed estendendo, eventualmente, l’aggressione fino a Mosca allo scopo di saggiare la forza militare e la forza nucleare del presidente russo Putin.
Potrebbe essere la guerra mondiale! Ma sembra, per la testardaggine manifestata finora dai due contendenti, una soluzione che non abbia altre alternative diplomatiche. Tertiun non datur.
Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale Calabria)