Le Regioni devono impugnare la legge Calderoli senza se e senza ma!
L’autonomia differenziata è il nuovo giocattolo della politica italiana, ma come spesso accade, i politici non hanno letto le istruzioni. L’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, con la sua promessa di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, suona bene in teoria. Ma, attenzione, c’è un piccolo dettaglio: il rispetto dei principi fissati dall’articolo 119.
Sì, proprio così. L’articolo 119 non è solo un’opinione, è la pietra angolare che legittima ogni legge sull’autonomia. Questo articolo dichiara che “i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa”. Tradotto: ogni ente territoriale deve avere risorse autonome e lo Stato deve istituire un fondo perequativo per aiutare i territori con minore capacità fiscale per abitante. Ignorare questo è come costruire un castello di sabbia troppo vicino alla marea.
Ma non finisce qui. Il rispetto dell’articolo 119 implica che le risorse permettano ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le loro funzioni pubbliche. E, come se non bastasse, lo Stato deve destinare risorse aggiuntive e fare interventi speciali per promuovere lo sviluppo economico e la coesione sociale. Senza queste condizioni, parliamo di autonomia con le mani legate dietro la schiena.
E ora entra in scena il disegno di legge Calderoli, che promette autonomia differenziata basata sulla capacità di entrata delle regioni. Immaginate un circo dove solo i trapezisti più ricchi possono esibirsi mentre gli altri puliscono la segatura. Sì, è esattamente così iniquo.
Le Regioni che vedono questa legge come una minaccia non solo possono, ma devono impugnarla davanti alla Corte Costituzionale. Soprattutto perché il disegno di legge Calderoli, senza limitazioni basate su una vera equità, non è solo ingiusto, è anche impraticabile. La Calabria, e qualsiasi altra regione che si sente tradita da questa farsa, deve agire subito.
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