Dopo il G7 sul commercio si blocchi il ponte sullo stretto
Si è chiuso l’incontro del G7 Sette sul commercio internazionale svolto a Reggio Calabria. I partecipanti
hanno visitato anche il porto di Gioia Tauro, riconosciuto unanimemente, nell’occasione, come il punto
nevralgico per il collegamento tra l’Oriente e l’Europa e tra l’Africa e l’Europa. Tajani, nostro Ministro degli
Esteri si è dimostrato entusiasta. A lui il monito, attento a non a fare approvare l’attuale progetto del Ponte
sullo Stretto “da ultimarsi tra 10 o 15 anni” perché, sotto il Ponte di quel progetto non potranno passare
navi di altezza superiore a 63 m. Pertanto, le belle parole sullo sviluppo del Porto di Gioia Tauro sono solo
ipocrisie, acqua fresca, e falsità che porteranno solo lacrime di rabbia quando le navi provenienti
dall’Oriente, e non solo, andranno nei porti di Salerno, Livorno, Genova circumnavigando la Sicilia, o
addirittura, direttamente in Germania. Si ponga fine alla propaganda del Ponte sullo Stretto e si guardi alle
prossime generazioni programmando opere adeguate al progresso del traffico marittimo che, già da ora, si
svolge per mezzo di container e navi passeggeri alte più di 70 metri.
Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale PD Calabria)