Politica

PD: c’è una gran parte d’Italia che attende un segnale

Le ultime vicende che hanno visto protagonisti i giovani di Fratelli d’Italia, una parte di gioventù di quel partito che si dichiara antisemita e nostalgica del fascismo, sono state spazzate via da una lettera che la Presidente del Consiglio ha inviato, per così dire, ai dirigenti di Fratelli d’Italia. La Presidente è certamente arguta e intelligente, ed ha, anche, collaboratori capaci di scrivere un documento dalla comunicazione chiara e determinata che, proprio per questo, necessita di un adeguato comportamento chiarificatore da parte della sinistra. Sehttp://sinistra.se/ fossi in Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, intanto, non chiederei più a Giorgia Meloni di dichiararsi antifascista, è un giochetto che non   fa presa nell’elettorato che non vuole manipolate le proprie convinzioni. Il fascismo è morto e sepolto, soprattutto per merito di quei partigiani cattolici che hanno iniziato la lotta contro il nazifascismo in Lombardia, Toscana e Emilia-Romagna ai quali si sono aggiunti tanti altri che, poi, si sono dichiarati socialisti o comunisti. Arriverà il momento, anzi è già in atto, in cui la destra chiederà a Elly Schlein e a Giuseppe Conte di dichiararsi anticomunisti, di ripudiare di avere responsabilità per quello che hanno fatto Stalin, Mao Tse Tung e i regimi che si dichiaravano ispirati dal marxismo in America Latina e in Asia addebitando al Partito Democratico responsabilità su argomenti intorno ai quali la gente, almeno quella che va a votare, e soprattutto, quella che non va a votare, ha idee molto chiare.

Quello che alla gente interessa è vivere meglio, avere servizi adeguati, non aspettare i settant’anni per andare in pensione, vuole speranza per i giovani, adeguati incentivi che consentano alle donne di continuare a lavorare anche in presenza di figli di cui hanno bisogno la nostra economia e il nostro futuro prima che l’Italia diventi nel 2050, esclusivamente un paese di vecchi con 6 milioni di abitanti in meno rispetto ad oggi. 

Bisogna pensare a interventi come garantire fino, ad almeno i 16 anni,  sanità assolutamente gratuita per l’assistenza dei figli (latte artificiale gratuito per la crescita dei neonati, pannolini e annessi gratuiti, contributi alle imprese che devono lasciare a casa le mamme o i papà fino al 16º anno di età, asili nido e asili a tempo pieno per andare incontro alle mamme o i papà che decidono di lavorare, scuola dell’obbligo con il tempo pieno per i figli fino al 16 anni, part-time su scelta dei genitori per consentire agli stessi di potere seguire i figli. Il Partito democratico deve prendere atto che la richiesta di salario minimo a nove euro l’ora è percepita come una battaglia inutile perché, già oggi, i lavoratori, salvo qualche eccezione minima, percepiscono, per contratto, un salario superiore ai nove euro. La http://euro.la/ Meloni ha gioco facile, con le sue promesse vane, nel trattare questi argomenti e lo fa con il piglio di chi ha il consenso popolare e con un linguaggio “del popolo “che, in una situazione difficile, come lo è quella dell’Italia, attecchisce maggiormente rispetto al linguaggio e alle parole ricercate che spesso sono utilizzati dalla sinistra.  La segretaria del PD, altresì, cominci a fare i conti con il sindacato, composto ormai, all’70% da pensionati, per chiarire i motivi per i quali, nonostante la convergenza di proposte, poi, ci si trovi divisi sia durante le campagne elettorali sia durante i dibattiti pubblici. C’è una prateria da percorrere fra i lavoratori e il ceto medio italiani che si sentono senza riferimenti e senza tutori.

Anche il sindacato deve chiarire con chi sta, perché l’autonomia dalla politica è soltanto una parola e lo ha dimostrato la Cisl di questi ultimi mesi quando ha preferito i comportamenti e le scelte della Presidente del Consiglio Meloni alle rivendicazioni della Cgil e della UIL. Basta con le piccinerie, se possibile, alziamo il livello e cominciamo a parlare di idee, programmi di governo alternativi a quelli della destra, recuperiamo il nostro passato, non lasciamo a Fratelli d’Italia le idee, gli ideali, i meriti di chi, dopo il 1945 è stato protagonista, per anni, del rilancio politico, morale, economico e sociale del nostro paese.

Perché abbiamo timore di nominare De Gasperi, Maritain, Sturzo, Moro, Fanfani? Forse perché non abbiamo la par condicio politica e morale in quanto dall’altra parte, se si toglie Berlinguer, restano soltanto personaggi che hanno condiviso e giustificato dittatori rappresentanti una ideologia che ha fatto, soprattutto, milioni di morti.

Domenico Francesco Richichi (Direzione regionale PD Calabria)

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