IN EVIDENZA

Calabria: i consiglieri devono dichiarare se vanno al club dei pescatori ma non alla loggia massonica

In Calabria c’è una ridicola legge regionale che obbliga i consiglieri eletti a dichiarare alcune appartenenze. Si deve dichiarare , pena sanzioni economiche e probabili azioni penali, l’adesiome al club reggina o al circolo cacciatori o pescatori etc etc. Non si deve dichiarare invece l’adesione ad una loggia massonica. L’iscrizione alla massoneria è un atto lecito e se fatto per ragioni filosofiche anche encomiabili. Per ragioni di trasparenza una persona che assurge a cariche pubbliche dovrebbe dichiararlo , perchè i cittadini hanno diritto di saperlo e non certo per scatenare la caccia all’untore ma solo per capire se le decisioni assunte possono essere state influenzate. Chi assume incarichi pubblici perde inevitabilmente un grande pezzo della sua vita privata e devono essere garantiti solo l’estrema riservatezza sulle questioni familiari. La Calabria pensa, come avviene nel resto di Italia che sia necessario garantire la democrazia con la pubblicazione del patrimonio personale e altri dati minori. Come se la soluzione al problema dell’opacità delle decisioni sia conoscere la marca dell’autovetture e la cilindrata o i metri quadri dell’appartamento posseduto dal funzionario pubblico.La massoneria ha sempre alzato un muro invalicabile e allo stesso tempo inspiegabile. Chi è massone dovrebbe essere fiero di esserlo in pubblico e in privato, invece con la capicità di stoppare qualsiasi iniziativa verso la trasparenza, le logge sembrano considerare un disvalore l’appartenenza ad esse.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio