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Loiero e altri ministri piangono lacrime di coccodrillo sull’autonomia differenziata

Dopo un effluvio di articoli sul meridione e contro l’autonomia differenziata, alla fine l’on. Loiero

ci spiega perché il centrosinistra propose e votò la riforma del titolo V della Costituzione che apri

l’autostrada all’autonomia differenziata.

In buona sostanza, l’ex Presidente della giunta regionale ci dice che quella riforma fu fatta per

impedire la secessione del Nord. La Lega era al 10% e Bossi giocava con le ampolle del Po. Quindi,

il clima era infuocato e per spegnerlo occorreva la riforma. Loiero, oltre che omissivo, costruisce in

modo postumo un castello giustificazionista su una base di pasta frolla. Omissivo perché non

ricorda che lui era ministro di quel governo e costantemente informava dei lavori del Consiglio dei

ministri i lettori de “L’espresso”, attraverso una rubrica che curava con lo pseudonimo “Minister”.

Poi, fornisce una ricostruzione di un clima di guerra civile che non c’era, anche se Bossi invocava i

fucili delle valli che, però, erano troppo impegnati nell’attività venatoria per scendere a Roma.

Insomma, quasi quasi si temeva una nuova marcia su Roma e, per evitarla, invece di dare l’incarico

di formare il governo a Bossi, si regalò l’autonomia differenziata alla Lega che peraltro non

l’accettò, votando contro come l’intero centrodestra. In sostanza l’ex ministro tenta di costruire oggi

un labirinto, dentro al quale far perdere la memoria ai cittadini e salvare la faccia. Il clima non era

da guerra civile, il centrosinistra avviò la riforma per vincere le regionali del 2000 e le politiche del

2001, lanciando la questione settentrionale. Un tentativo palese di conquistare i ceti produttivi del

nord: fallito. Una scelta infausta, un errore clamoroso, perché alla fine perse entrambe le elezioni.

Inoltre, quella riforma fece sparire dal testo costituzionale anche la “valorizzazione del

mezzogiorno”, che aveva un grande significato simbolico, non a caso arretrò significativamente

anche la questione meridionale. Forse Loiero, come ha fatto l’ex ministro Salvi in un’intervista del

giorno precedente, dovrebbe ammettere l’enorme errore politico suo, del governo e della

maggioranza che lo sosteneva. Chiedere scusa no, sarebbe pretendere troppo. Oggi qualche ministro

si giustifica dicendo di avere votato contro . Non sappiamo come ha votato Loiero e non ci interessa

. Le responsabilità sono collettive in assenza di dimissioni . Un istituto sconosciuto in Italia. In quel

momento il centrosinistra apri un vulnus irrecuperabile nel merito e anche nel metodo. Loiero e

compagni riformarono la Costituzione a colpi di maggioranza e siccome non si votava un contributo

per roccacannucia , ma si modificava la carta voluta dai padri fondatori, chi nel governo non era

d’accordo aveva il dovere di dimettersi e fare una battaglia in parlamento . Nessuno si fece avanti.

Oggi le lacrime di coccodrillo non ci daranno più il vecchio titolo v e non ci salveranno

dall’autonomia differenziata

di consiglior

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