Politica

Il Consiglio di Stato blocca le proroghe. I balneari sul piede di guerra,ma hanno ragione ?

Agli stabilimenti balneari era stata accordata una proroga delle concessioni sino al 31 dicembre 2024. Oggi il Consiglio di Stato ha statuito che le proroghe sono illegittime e legittimamente sono insorti i portatori di interessi che vedono a rischio le loro concessioni. Legittima la protesta ma un poco carente nelle motivazioni a supporto. Descrivono i giudici come servi dell’UE e paventano una invasione ed una occupazione delle nostre spiagge da parte delle grandi società estere. Non evidenziano , però , che ci sono concessioni che durano da molti decenni , che non c’è mai stato un controllo e una valutazione tra quanto pagato allo stato e quanto incassato dal concessionario . tra i servizi offerti e il costo dell’utente finale cioè il cittadino. La libertà di impresa è fuori discussione, ma non deve diventare arbitrio di impresa e nemmeno impresa di stato. Del resto la definizione di concessione è chiara. si tratta, sostanzialmente, di un diritto della stato o di un ente locale che viene concesso in uso al privato. Questa concessione deve durare all’infinito? Si potrebbe durare, ove ci fosse un alliniamento del prezzo che il concessionario paga allo stato e le entrate che il concessionario riceve dai cittadini .Questo non è statalismo ma tutela dei consumatori che pagano senza sapere quanti di quei soldi vanno allo stato. Quindi si può andare avanti trovando un giusto equlibrio trasparente tra gli interessi in gioco. Può un ombrellone con due sedie costare in una spiaggia di Reggio Calabria 25 euro al giorno o più di mille euro per l’intera stagione? Partiamo , quindi da dati concreti e ragioniamo.

Toni Dechiera

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