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Colpo di genio della maggioranza consiliare calabrese : inventa il “documento” per dire tutto e non dire niente

La questione dell’autonomia differenziata e la gestione delle responsabilità amministrative in Calabria hanno sollevato notevoli dibattiti dentro e fuori il consiglio regionale . Di recente, la minoranza ha introdotto una mozione che ha aperto la discussione, sollecitando il presidente della Regione a esprimere una posizione ufficiale contro il decreto legge Calderoli, noto per le sue implicazioni sull’autonomia delle regioni. Questa non è la prima volta che il consiglio regionale si trova a confrontarsi con questioni simili; già nel 2019, era stata approvata una risoluzione specifica su temi analoghi.

La maggioranza invece ha scelto di convergere su un documento che appare privo di indicazioni concrete, generiche e senza effetti giuridici o politici diretti. Una scelta, percepita come incomprensibile, se non addirittura controproducente, soprattutto per chi non è direttamente coinvolto negli intricati meccanismi politici regionali. Questo approccio ha sollevato perplessità non solo sulla effettività dell’azione politica del consiglio, ma anche sulla sua capacità di influenzare concretamente la gestione delle politiche regionali. La legislazione regionale prevede tre atti di indirizzo politico: mozione, risoluzione e ordine del giorno. La maggioranza con un colpo di genio ha votato il “documento” , privo di ogni effetto politico. Guarda caso su un tema delicato e sensibile come l’autonomia differenziata.

L’uso di un “documento” per affrontare questioni di tale importanza mette in luce una possibile mancanza di volontà o di capacità di adottare misure più incisive e vincolanti. Inoltre, il ricorso a documenti privi di forza normativa o impegnativa può essere interpretato come un tentativo di evitare responsabilità dirette, limitandosi a una manifestazione di intenti piuttosto che a interventi legislativi o amministrativi efficaci.

Per i cittadini e gli osservatori, l’impegno del consiglio sembra quindi ridursi a una mera espressione di posizioni, piuttosto che a un’azione decisiva e influente. In un contesto politico dove le sfide amministrative richiedono risposte concrete e tempestive, la scelta di limitarsi a documenti non vincolanti rappresenta un’opportunità mancata per il consiglio regionale della Calabria di dimostrare leadership e responsabilità governativa. Ciò sottolinea la necessità di una strategia più coerente e di un impegno rafforzato per tradurre le discussioni e le posizioni in azioni tangibili che possano realmente incidere sul benessere e sul futuro della regione.

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